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Nicola I.

Zar di Russia. Appartenente alla dinastia dei Romanov e terzogenito dello zar Paolo I, fu designato dal fratello Alessandro I, morto nel 1825, a succedergli, benché l'altro fratello, Costantino, fosse il primo in linea di successione. N. proclamò zar Costantino, che si trovava in Polonia, mentre fu a sua volta proclamato zar dal fratello, così che il trono rimase vacante per alcune settimane. Della situazione di incertezza approfittarono le società segrete, che scatenarono a Pietroburgo una rivolta militare detta "dei Decabristi". Salito finalmente al trono, lo zar scatenò una durissima repressione. Riformò lo Stato, sottoponendo a una più rigida disciplina e a un più stretto controllo i funzionari. I trent'anni del suo regno furono caratterizzati da una pressoché totale scissione tra monarchia e Nazione. Nonostante alcune riforme amministrative e giudiziarie, il governo zarista dovette fondarsi sull'esercito e sulla polizia, in particolare su quella politica, la famigerata Terza Sezione. Nel 1830, mentre in quasi tutta l'Europa scoppiavano insurrezioni liberali e costituzionali, la Russia rimase prigioniera della burocrazia e della dittatura politica zarista, che represse duramente la rivoluzione polacca del 1830-31. Comunque, nonostante il rigore della censura, durante il Regno di N. I si andarono diffondendo e affermando, sia pure con lentezza, le nuove idee. Acceso sostenitore del legittimismo monarchico, egli fu il più convinto difensore della Santa Alleanza e capeggiò la reazione europea, tanto da proporsi di intervenire in Francia in occasione della Rivoluzione del 1830. Anche contro le rivoluzioni del 1848 concepì piani di intervento in Europa occidentale e l'intervento si concretizzò effettivamente in Ungheria. Lo zar proseguì, inoltre, la tradizionale politica russa di intervento nel Mar Nero e nei Balcani, e intraprese due guerre contro la Turchia. La prima, dichiarata nell'aprile 1828, vide la Russia vincitrice. Essa ottenne così alcuni territori armeni, le isole poste all'imbocco del Danubio, oltre alla libertà di navigazione nel Mar Nero e la libertà di commercio in tutto il territorio dell'Impero ottomano. La seconda (guerra di Crimea), iniziata nell'ottobre 1853, si concluse meno felicemente e portò il sovrano russo all'isolamento internazionale (Carskoe Selo, Pietroburgo 1796 - Pietroburgo 1855).